Ridurre il rischio di essere falciati da un’imbarcazione

Ogni anno veniamo a conoscenza di pescatori subacquei che vengono investiti da un’imbarcazione, in genere a motore.
Nonostante l’aumento della distanza di sicurezza dalla boa di segnalazione sia stato aumentato (100m), disattenzioni o la semplice ignoranza delle regole contribuiscono alla morte od il ferimento di coloro che praticano attività subacquee.

Forse ad oggi le imbarcazioni sono il vero grande pericolo, più dei malesseri che possono occorrere durante la pratica della pesca in apnea.

Durante gli anni, ho cercato di minimizzare il pericolo legato alle imbarcazioni e mi sento di condividere qualche consiglio nella speranza che possa essere utile a chi pratica attività subacquee.

In generale, bisogna tenere in mente che non si è mai veramente al sicuro, nemmeno nel bassofondo.
Raramente mollo il pallone e quando lo faccio è solo perchè mi trovo a pescare in pochi metri d’acqua ed il vento e le onde rischiano di mandare la boa di segnalazione sugli scogli.
In questi casi, ancoro la boa e procedo con la battuta di pesca per poi recuperarla più tardi, consapevole del fatto che un’imbarcazione non si avvicinerà mai così tanto alla costa da rischiare di prendere uno scoglio.
Purtroppo non è sempre vero, mi è capitato una volta di alzare la testa e trovarmi la prua di un gommone davanti alla faccia. L’imbarcazione, non conoscendo la zona e trovandosi in difficoltà, stava manovrando in pochi centimetri d’acqua per uscire dall’area di scogli affioranti. Eravamo in due ed entrambi col pallone.

Anche se vi trovate nel bassofondo, dovete fare attenzione e periodicamente alzare la testa per dare un’occhiata e verificare che non ci siano imbarcazioni troppo “vicine”, specialmente le moto d’acqua.
Mi trovavo a fare immersioni nei pressi uno scoglio affiorante molto visibile, in condizioni di mare mosso ed a 20 metri dalla costa. Si trattava infatti un tratto di franata che scendva rapidamente sui 18 metri e riemergendo mi sono trovato una moto d’acqua a 2 metri di distanza che girava intorno allo scoglio. Anche in questo caso avevo il pallone.

Questi due esempi sono utili per rinforzare il messaggio che non si è mai sicuri, nemmeno nel bassofondo o sotto costa.

In tanti anni che pesco, di situazioni brutte ne ho viste ma sono sempre riuscito ad evitare il peggio adottando qualche piccolo accorgimento.

Il rumore delle barche come campanello d’allarme

Una barca a motore produce un rumore inconfondibile. Anche se è complicato capire a quale distanza sia la barca, da dove provenga e a che velocità, il rumore prodotto rimane un campanello  d’allarme e se abbiamo la fortuna di trovarci in superficie dobbiamo sollevare la testa e guardarci intorno rapidamente per capire se siamo in una situazione di pericolo.

Per le moto d’acqua il discorso è un po’ diverso in quanto il vero rumore è percepibile fuori dall’acqua ma non sotto. Di fatto non mi sono mai accorto di una moto d’acqua in prossimità se non avvistandola per caso o sentendo il rumore del motore in quanto veramente vicina.

Se ci troviamo in immersione, la situazione è più complicata.

La prima scelta da operare è la seguente: risalgo o rimango sotto ed aspetto che l’imbarcazione passi. Si tratta di una scelta molto difficile perchè a seconda della dimensione della barca la percezione della distanza dal punto in cui siamo potrebbe essere molto falsata.

Se decidiamo di aspettare sul fondo, il momento della risalita coinciderà con il momento in cui il rumore della barca comincerà ad attenuarsi, il che vuol dire che la barca si sta allontanando. Come dicevo però, la dimensione dell’imbarcazione può darci una falsa stima sulla distanza reale dal nostro punto di immersione.

La risalita

Se decidiamo di risalire, il modo più sicuro per evitare incidenti è di uscire dall’acqua in prossimità di punti dove sappiamo per certo che la barca non passerà. Per esempio:

  • la boa di segnalazione: non è garantito che l’imbarcazione non vi passi sopra, ma chi è a comando del mezzo potrebbe accorgersi della boa all’ultimo momento e cercare di evitarla
  • scogli affioranti: è difficile che l’imbarcazione non li veda, per cui risalire in direzione di eventuali scogli è una delle scelte più sagge
  • basso fondale: nel caso peggiore, cercare di risalire in diagonale verso la costa o zone di basso fondale può essere una soluzione.
  • Gommone o imbarcazione ancorata: se vi trovate in mezzo al mare,  si suppone che abbiate ancorato il vostro mezzo da qualche parte con apposita bandiera di segnalazione. In generale le altre imbarcazioni dovrebbero passarvi ad una distanza di circa 500 metri.

Conclusione

Anche se siete le persone più prudenti al mondo, vi sono delle variabili che non potete controllare, ma il buon senso può aiutarvi a stare lontano dai guai:

  • In generale, soprattutto in alta stagione, evitate di andare a pesca negli orari più trafficati: meglio l’alba o il tardo pomeriggio.
  • Con poca luce, i natanti inesperti tendono a viaggiare molto sotto costa
  • Nelle cale poco frequentate, le imbarcazioni tendono ad entrare ed uscire a tutta velocità
  • Tenete conto della posizione del sole: quando è basso siete molto meno visibili in controluce
  • La boa di segnalazione può salvarvi la vita. Cercate di usarla e di renderla il più visibile possibile.

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